Patrizia Rinaldi
Instituto Universitario de Estudios sobres Migraciones.
Universidad Pontificia Comillas di Madrid (Spagna).
Le migrazioni sono sono un fenomeno in evoluzione e in questo contesto si colloca la problematica dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA): ogni bambino che attraversa il confine è allo stesso tempo un minore, un migrante e un rifugiato. A questa triplice natura si aggiunge la difficoltà di armonizzare i dati amministrativi con la scelta delle variabili per lo studio dell’integrazione di questo collettivo di migranti.
La raccomandazione del Comitato per i diritti del fanciullo delle Nazioni Unite secondo cui “un bambino è prima di tutto un bambino, qualunque sia la condizione in cui si trova”, stabilisce che l’interesse superiore del bambino deve essere sempre il fattore principale che influenza le risposte legislative, politiche e di servizio per i bambini migranti e rifugiati. Ciò è fondamentale per la differenza tra l’approccio ai diritti del bambino e l’approccio alla migrazione, che assegna il diritto in base allo status giuridico e, pertanto, può essere soggetto a rapidi cambiamenti quando il bambino diventa adulto.
L’obiettivo del lavoro è l’analisi della metodologia per lo studio della transizione all’età adulta dei MSNA in Spagna. Il modello spagnolo di accoglienza e protezione viene esaminato nella sua natura mista tra gestione dell’immigrazione e diritti dei minori, e studiato nella sua duplice declinazione nazionale e regionale, armonizzando le differenze regionali per costruire un modello standard e unico.
I regolamenti, le politiche e le pratiche relative ai MSNA in Spagna sono stati analizzati nel quadro dell’Unione Europea, affinando il quadro analitico ed espandendo la prospettiva, per facilitare un’analisi più approfondita dei diritti. Sono state analizzate 65 relazioni e testi e circa 55 articoli accademici pubblicati dal 2000, per identificare i modelli e gli orientamenti attuati in vari aspetti del lavoro con i bambini migranti e rifugiati. L’UE ha rilasciato numerosi documenti di orientamento agli Stati membri sulla migrazione minorile e almeno 20 pubblicazioni ad hoc di varie agenzie – quali l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), UNICEF, FRA (Agenzia europea per i diritti fondamentali) e la Croce Rossa – hanno cercato di delineare relazioni per promuovere le buone pratiche con i bambini migranti e rifugiati, fino a quando il Consiglio d’Europa ha pubblicato quattro guide alle buone pratiche nel 2017. Inoltre, sono state esaminate le 6 sentenze principali della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) relativa alla Spagna, unitamente alla produzione del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia, comunicazioni e decisioni sui minori migranti non accompagnati in Spagna.
Gli studi sull’infanzia e gli studi sulla migrazione sono integrati nella ricerca sui minori che fanno parte dei processi migratori generali. Tuttavia, nel campo degli studi sull’infanzia, l’importanza della migrazione come elemento determinante nella vita dei bambini è spesso trascurata (Petrillo, 2018). Allo stesso modo, nel contesto degli studi sulla migrazione, l’infanzia è stata presa in considerazione in modo marginale negli studi sulla famiglia. In effetti, gli studiosi sulla migrazione spesso scrivono di bambini e adolescenti, in particolare usando l’etichetta “famiglia o gruppo”, indipendentemente dal contesto e dal fatto che appartengano o meno a un gruppo umano specifico (Rohan, 2014). Al contrario, i ricercatori d’infanzia spesso includono gruppi etnici differenti di bambini e adolescenti nei loro studi senza riconoscere pienamente le implicazioni della migrazione (Martinez Garcia C., Lazaro I., 2013). Le diverse concettualizzazioni dell’infanzia dovrebbero, invece, essere considerate e riconosciute nella molteplicità delle loro sfaccettature e delle loro complessità.
Nonostante la prima fase della ricezione sia molto importante per il successo o fallimento dell’intero sistema di protezione, in questo lavoro l’analisi si concentra sull’uscita dal sistema, portando con sé tutte le debolezze che sono maturate al suo interno.
Per stabilire qualsiasi tipo di quadro utile di valutazione, questo deve essere esplicitamente supportato da una serie di standard minimi che possono essere adattati ai contesti locali ma che sono chiaramente collegati agli standard della comunità internazionale. Pertanto, è stata progettata una matrice di valutazione basato sui cinque domini compiuti: contesto territoriale; processi e procedure di accoglienza; protezione; istruzione e formazione dei minori e salute. Questo quadro di base è supportato da indicatori derivati da un’analisi quantitativa dei dati negli ultimi cinque anni.
Tabella – Valutazione di domini e sottodomini
Contesto Territoriale | Processi e procedure di accoglienza | Protezione del Minore | Educazione e Formazione | Salute |
Attori Nazionali e Locali | Arrivo e registrazione | Non-refoulement | Ingresso nel centro | Assistenza primaria |
Governance | Prima accoglienza | Dichiarazione di Abbandono | Educazione della prima infanzia | Cure psicologiche |
Accesso alla giustizia | Determinazione dell’etá | Tutore | Istruzione di base | Contatto familiare e ricongiungimento |
Protezione dell’infanzia | Ricongiungimento familiare | Diritto di essere ascoltato ed alla libertá di espressione | Servizi di supporto | Assistenza sanitaria per adolescenti |
Interesse Superiore del Fanciullo | Consulenza legale | Ricerca dei familiari | Istruzione secondaria | AIDS |
Politica di immigrazione | Domanda di asilo | Tratta | Formazione professionale | Salute psichica |
Fonte: Elaborazione dell’autore
Per l’analisi quantitativa, i dati statistici raccolti, elaborati ed analizzati provengono da fonti primarie e secondarie quali l’Ufficio del Procuratore Generale, il Ministero dell’Interno, il Ministero del Welfare, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, la Polizia nazionale e il Difensore civico. Non è stato possibile ottenere la risposta prevista dall’unità immigrazione e dall’unità di coordinamento minori dell’Ufficio del procuratore generale.
A livello qualitativo, l’analisi delle fonti documentarie secondarie e l’osservazione dei partecipanti nell’ambito del circuito di protezione dei minori, ha portato alla realizzazione di una mappatura e di un elenco di attori rilevanti a livello nazionale, regionale e locale.
Mappa – Tassonomia della ricerca socio-giuridica.
Fonte: Elaborazione dell’autore
In conclusione, al fine di comprendere la transizione verso l’età adulta e misurare l’efficacia e l’efficienza del sistema, la scelta va indirizzata alle seguenti variabili: tutela, domanda di asilo, minori nei centri di detenzione, integrazione, autorizzazione di residenza e lavoro, servizi di sostegno, istruzione e formazione professionale, nonché certificazione di accreditamento e follow-up.
Quando la società cambia, anche l’infanzia cambia. Di conseguenza, l’infanzia si trasforma in una categoria sociale, politica e culturale. Pertanto, non dovremmo preoccuparci solo del futuro dei bambini, ma anche della società futura che costruiranno. Se i bambini sono il futuro, ci si potrebbe chiedere, quale sarà il futuro che loro costruiranno?
Bibliografia
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Martinez Garcia, B.J., (2013). Los menores en la nueva ley de asilo y la proteccion subsidiaria. Logros y retos para el nuevo reglamento. In I. Claro and I. Lazaro (Eds), Infancia y Proteccion Internacional en Europa, (103-112). Madrid:TECNOS. DOI: M-27.205-2013.
Petrillo, E.R. (2018). Vulnerable and voiceless on the move. FEPS, Policy Brief. Paris: UNESCO.
Pobjoy, J. M. (2017).The Child in International Refugee Law. Cambridge: University Press. DOI:10.1163/15718166-12340022.
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