Una nuova istruzione per un mondo nuovo

Ornella Giambalvo – Università degli Studi di Palermo

Gli effetti della pandemia e la (anti)fragilità degli atenei fra vecchi e nuovi problemi.

Il periodo che stiamo attraversando impone una riflessione sulle nuove urgenze che lo choc pandemico hanno fatto emergere.
Gli atenei improvvisamente hanno dovuto affrontare e rispondere alle mutate esigenze in un quadro non privo di problemi strutturali e atavici del sistema: pochi laureati; un alto tasso di dispersione universitaria, pochi collegamenti fra didattica e lavoro e il mismatching fra domanda e offerta di lavoro altamente qualificato.

Antonio Marcomini (Università Ca’ Foscari di Venezia) racconta come le crisi (pandemica e anche climatica), ci impongono dei cambiamenti nella società e nel mondo della formazione. È un vero e proprio cambio di passo rispetto al passato che sarà positivo solo se si saprà essere visionari e strategici.

Giulio Caianelli (Università di Padova) aggiunge che gli atenei hanno cambiato, in modo veloce e con buoni risultati, la modalità di erogazione della formazione passando al sistema a distanza in tempi brevi.
I problemi che ancora occorre affrontare sono legati alla didattica da orientare sempre più alle competenze per il mercato del lavoro formato soprattutto da piccole imprese e riferiti al modello di apprendimento degli studenti.
Il calo demografico e il conseguente crollo delle immatricolazioni, impone di attrezzarsi verso la formazione permanente.

Federico Visconti (Università LIUC), sottolinea la questione strutturale e il carattere culturale ed economico del problema dei pochi laureati prevedendo un sistema più efficiente di aiuti economici agli studenti economicamente svantaggiati.
Occorre ripensare l’offerta formativa meno rigida e maggiormente orientata ai mercati competitivi.

Maurizio Tira (Università di Brescia), evidenzia come la didattica a distanza è stata una sfida e una occasione per ciascun docente a verificare i propri metodi e i contenuti.
Su questa scia occorre continuare a riflettere per aumentare la didattica interattiva e la capacità di produrre conoscenza.

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